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Il Diario di Gothra 18

Tempo di lettura: 1 minuto

Sono stanco.
Deve essere la stagione.
Dopo la prima pioggia sono cominciati ad aumentare i temporali, tanto che molti scherzano che il cielo si stesse trattenendo. Tutti sono felici che finalmente ci sia acqua per innaffiare i giardini e riempire le giare d’acqua sotto le case per potersi preparare all’estate.
Non credo che abbiano capito il disastro che sarà per i contadini.
Io ho diritto ad amministrare pochi terreni, non essendo la mia famiglia ristretta abbastanza importante, ma sono già arrivate a 7 le lettere di supplica. Praticamente tutti mi stanno scrivendo, da Grano fino a Manico e Lume, che lavorano in uno dei campi di riso che amministro. Proprio loro che non si lamentano mai e hanno sempre rispettato le quote, mi hanno mandato una richiesta di rimando dell’affitto e di riduzione della quota.
Dovrei essere stanco per questo? Nah. I contadini si lamentano sempre e in ogni caso ho già concesso a loro tutte le proroghe possibili. Come al solito Gothra sposterà le riserve da dove sono state prodotte in quantità per sostenere la sua popolazione, tanti e vasti sono i suoi domini. Tutto procederà per il meglio, almeno per questo.
E’ forse il lavoro? No, non penso. Ho chiesto che mi venissero ridotte le responsabilità e, visto che mio fratello Mirto non è riuscito a trovarmi un posto, ho avanzato la richiesta di essere trasferito ad altri compiti. Qualunque esso sia. Non so se avrò un lavoro interessante, ma penso che mollare quello che ho già sia un miglioramento.
Tutto il resto mi pare regolare. Il mio amico Vittorioso Cuspide Cuneidardi alla fine si sposerà come voleva suo padre con Riccia Lancia Cuneidardi, anche lei parte di un importante sottofamiglia dei Cuneidardi, i Lancia appunto. Per chiarire, sono strettamente imparentati col marito di Lavanda Freccia Cuneidardi, che è stata più volte il loro capo-famiglia. Un matrimonio vantaggioso, anche se non il più stimolante. A quanto Vittorio (se sapesse che non sto scrivendo il suo nome per esteso!) mi dice è ignorante da fare paura. Neanche bella, pure. Probabilmente ci inviterà a mangiare per parlarne nei prossimi giorni, fa sempre così quando gli capita qualcosa che non gli piace. Spero per la Cena, il Primo Pranzo è di tradizione, ma impedisce molto il lavoro nel pomeriggio. Dopo un Secondo Pranzo è pressoché impossibile.
Speriamo.
Fiorente Tralcio-Graspo Vitavi, il buon Fiore, è sempre in giro a combinare disastri. Ho recentemente sentito che gira per feste poco raccomandabili, dove capitano cose inconsulte. Ho sentito che hanno macellato un maiale vivo e lo hanno arrostito e mangiato. Che schifo! Non è una novità per lui, bisogna dire. Se c’è qualcosa di strano o aberrante in questo mondo, lui ci si lancia immediatamente con un sorriso smagliante in bocca.
Dovrebbe esserci anche lui al pranzo.
Non penso di essere carico per quello, anzi, non lo sono per niente. Provo un intenso disgusto nell’uscire di casa, a maggior ragione di socializzare e, sembra strano, anche di vedere i miei amici.
Vado a dormire, penso di averne bisogno.
Tutto questo avveniva in Gothra il giorno 17 della Grande Pioggia, anno 569 del tempo ordinario.

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