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7 giorni fa è stato il Gran Giorno della Raccolta, quando sii sono chiuse le principali opere agricole. In sostanza, durante tutto il Periodo del Sole i frutti crescono e maturano, per essere poi raccolti fino a metà del periodo successivo, il Periodo del Secco. Da lì partono 5 giorni di festa in cui si celebra la ricchezza della città, nominalmente mangiando e festeggiando a non finire. Ovviamente, non tutti sono d’accordo. C’è sempre la solita disapprovazione dei vecchi, che rimpiangono il tempo in cui questo era un periodo di lavoro per conservare i prodotti della terra. Anche se, devo dirlo, nessuno se lo ricorda un periodo del genere. Da che mondo e mondo sono stati i servi e i non-Fondatori in generale ad operare questi lavori.
In pratica, ti spiego cos’è successo. I frutti della terra sono stati portati a Gothra, riempiendo i mercati di tutti i quartieri di Fondatori e non Fondatori. Lì, una folla enorme riempie i luoghi. Sempre! E’ un momento molto importante, simbolico, le ultime primizie della stagione vengono raccolte e quelle precedenti, propriamente conservate, vengono vendute perchè le persone facciano scorte per l’inverno.
Mi ha sempre affascinato come fosse possibile una festività del genere. Immagina: centinaia, migliaia di carri trascinarsi dai terreni attorno a Gothra fin dentro la città. Per dei giorni si sono visti centinaia di animali marciare per le strade, muggendo, nitrendo, sbuffando, schioccando gli zoccoli. Prodotti di ogni tipo, dai pesci essiccati, sott’olio, speziati o salati, fino a limoni di ogni varietà e dimensione, passando per le migliori mele, zucchine, albicocche, melanzane, lattughe, angurie, cetrioli, lamponi, meloni e altra frutta e verdura fresca, ma anche la frutta sotto spirito, la marmellate, la frutta secca o sciroppata, verdure ripiene e sott’olio, insieme al formaggio dolce e salato, fresco e stagionato, come ovviamente la carne, il grano e il riso.
Pensaci. E pensaci per bene.
Che inferno logistico è riuscire a trasportare tutta questa roba! C’è un motivo per il quale tutti i lavori sono sospesi e in tutti i quartieri i mercati si estendono ben oltre il loro spazio abituale, mangiandosi tutte le strade circostanti. A Mondo Piccolo sono affluite persino i trasporti delle barche che si sono spinte dal mare, attraverso il fiume Rapido, fino al quartiere Porto, nella zono bassa di Gothra. Pareva più un formicaio che un quartiere di magazzini e portuali. Certo, anche i quartieri dei Fondatori non sono stati risparmiati. C’erano letteralmente tutte le case in festa; ogni famiglia dava una festa praticamente ogni giorno, con le personalità più prestigiose che hanno sfruttato i primi giorni per le proprie.
Un esempio è Leone Artiglio Leonigidi; forse uno degli uomini più potenti di Gothra che nell’Assemblea detta legge da tanto tempo, ben prima che diventasse capo-famiglia dei Leonigidi. Contestualizzo: i suoi discorsi sono tenuti in 7 copie nella Biblioteca e c’è ciclicamente una fila ben sostenuta per accedervi, tanto che fioccano le copie non ufficiali. Per dirti, il poema “2 Fratelli” è conservato in 42 copie e l’opera in prosa “Le Trame del Tempo” in 63 copie, ma nella realtà quelle realmente leggibili sono circa la metà per ciascuno, le altre sono tenute per avere un numero divisibile per 21. Questo per farti capire che personaggio è. Leggenda vuole che nelle sue feste vengano allestite le piscine della sua casa perché creino un fiume in cui i salmoni possono girare comodamente, come se stessero risalendo la corrente, ma senza arrivare a destinazione. Il pesce che viene servito è, non te lo sto a dire, fresco. Spesso è preso ancora vivo e ucciso di fronte ai presenti, condito con a malapena un pizzico di sale aromatizzato per insaporire. Ho visto alcuni di quei sali costare 2 familiari, quasi metà del costo di un salmone! Chissà cosa ci mettono dentro? Vabbè, l’avrai capito, è una festa da 21 fondatori d’oro, come si dice!
Insomma, queste sono feste private e solitamente avvengono la sera, durante i primi giorni. Ci sono però anche le celebrazioni pubbliche, dove tutti possono accedere. Le feste delle famiglie sono un classico, io sono stato a quella degli Aghifori, come era ovvio. C’era mio padre, Raggiante, e mio zio Astro, con poco distanti mia sorella Primula e mio fratello Mirto. Li ho salutati, ma ho parlato maggiormente con mia nonna, Rosa Triforo Aghiforo, che stava con mia madre Camelia. Mi dispiace non aver parlato con mio zio, ma mia nonna aveva molto da dirmi (mia madre ha bevuto tutto il tempo). A margine dei nostri discorsi, mia Nonna Rosa si è voluta accertare che ci sia qualcuno nella mia vita e se stessi pensando di sposarmi: “Non la devi per forza amare, neanche ti devono piacere le donne. Basta che facciate 1 o 2 bambini e poi potete non parlarvi più. Non volete crescere i bambini? Ci penserà la famiglia. Siamo a disposizione, lo sai”. Lo so che suona terribile da dire, ma non devi giudicarla. Per mandare avanti Gothra servono figli, più precisamente burocrati e professionisti, e i non-Fondatori non hanno le competenze per mantenere il sistema che i nostri antenati hanno creato.
In aggiunta, mi rendo conto di quanto sia importante mantenere gli equilibri di famiglia. I Trifori sono tra le sottofamiglie più grandi degli Aghifori e questo significa più concessioni di terre e privilegi. Basta poco per perdere tutto. In molti di noi si ricordano la storia dei Punta, prima una delle sotto-famiglie più importanti che, in capo a due generazioni, caddero nella irrilevanza e in una terza vennero dichiarati estinti e cancellati dai registri della famiglia. Questo vuol dire povertà, per te e tutti i tuoi famigliari, come i tuoi servi. Tutti fanno discorsi sulla libertà, ma diventa difficile scegliere liberamente quando hai tutte quelle persone sulle tue spalle! Sia chiaro, io mi voglio sposare, ma non a tutti i costi. Voglio trovare una donna con cui sto bene e che amo, poi sposarmi e fare dei figli restando insieme per sempre. Mi rendo conto che sia strano, ma lo voglio, lo desidero. Voglio alzarmi ogni giorno accanto a qualcuna che dia senso alla mia esistenza, qualcuna da cui essere coccolato, amato, desiderato e a cui dare altrettanto. Non voglio che me ne assegnino una a tavolino, che non so nemmeno chi sia! Ho detto a mia nonna che la sto cercando, proprio per evitare una cosa del genere. Per fortuna sono solo figlio di una Triforo, mia madre, non un membro della sottofamiglia. Questo dovrebbe salvarmi, almeno per ora, almeno finché non serviranno nuovi membri e verranno da me.
Nel mentre, anche gli ultimi carri se ne sono andati dalla città. I mercati sono tornati alla loro dimensione originaria, come un fiume dopo un’inondazione, e la vita è partita come prima. La festa è già nel passato, tutto è dimenticato e si va avanti. Forse perché tutto cambia velocemente o forse solo perché non alziamo lo sguardo al futuro e non vediamo le cose che ci arrivano addosso se non all’ultimo. Così tutto diventa novità, quando è solo passato uno dei tanti giorni di questo mondo, uguale a ieri e uguale a domani.
Tutto questo avveniva in Gothra il giorno 37 del Periodo del Secco, anno 568 del Tempo Ordinario.