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Santo rosario

Premessa
Tra i tanti momenti di preghiera che possiamo annoverare nel cristianesimo ne esiste uno sul quale mi vorrei concentrare in questa riflessione: il Santo Rosario.
Come ben sappiamo il Rosario è formato dal Padre Nostro, dall’Ave Maria e dal Gloria al Padre. In questo “blocco” di preghiere abbiamo il ringraziamento e l’invocazione al Padre, la preghiera a Maria, che è il cuore del Rosario, e poi l’invocazione alla Santissima Trinità.
Il Rosario è una preghiera eccezionale in quanto non richiede un alto livello di competenze teologiche o bibliche, non richiede l’utilizzo di libri o testi scritti, e non richiede necessariamente la presenza di un religioso. Pertanto il Rosario lo possono pregare tutti: adulti, bambini, uomini, donne, religiosi, ministri ordinati e laici.
Inoltre il Rosario è possibile recitarlo a qualsiasi ora del giorno, dunque laddove una persona disponesse di tempo, e di voglia.

I misteri del Santo Rosario
Il Santo Rosario presenta dei misteri suddivisi in quattro tipologie: gaudiosi, luminosi, dolorosi e gloriosi. I misteri gaudiosi vanno recitati il lunedì e il sabato, quelli luminosi il giovedì, quelli dolorosi martedì e venerdì, mentre quelli gloriosi il mercoledì e la domenica.
Cosa sono i misteri del Rosario? Sono tutti gli episodi “salienti” della vita di Gesù e di Maria. Ad esempio all’interno dei misteri gaudiosi troviamo: l’annunciazione dell’angelo a Maria, la presentazione di Gesù al Tempio… nei misteri dolorosi, invece, possiamo trovare la flagellazione di Cristo, l’incoronazione di spine…

Il Papa “mariano”
Sicuramente un Pontefice molto devoto alla Vergine Maria è stato Giovanni Paolo II, oggi Santo. Tantissime sono le tracce della devozione che il Papa polacco aveva per la Madre di Cristo. Basti pensare al suo motto “Totus Tuus” (tutto tuo), oppure quella grande lettera “M” posta sotto una croce nello stemma da lui scelto… come disse lo stesso Pontefice nelle sue prime parole da Vicario di Cristo: “Ho avuto paura nel ricevere questa nomina, ma l’ho fatto nello spirito di obbedienza verso Nostro Signore Gesù Cristo e nella fiducia totale verso sua Madre, la Madonna santissima”.
Non a caso, mi verrebbe da dire, fu proprio Giovanni Paolo II a riflettere in modo particolare sul Santo Rosario, specialmente attraverso la Lettera Apostolica “Rosarium Virginis Marie” del 2002. È proprio in questa lettera che Papa Giovanni Paolo II risponde alla domanda “perché pregare il Rosario?”. Parlando della vita di contemplazione viene affermato che “Esso costituisce un mezzo validissimo per favorire tra i fedeli quell’impegno di contemplazione del mistero cristiano […] come vera e propria ‘pedagogia della santità”. All’interno di questa riflessione Giovanni Paolo II ricorda anche che “Il Rosario si pone nella migliore e più collaudata tradizione della contemplazione cristiana. Sviluppatosi in Occidente, esso è preghiera tipicamente meditativa e corrisponde, in qualche modo, alla «preghiera del cuore» o «preghiera di Gesù» germogliata sull’humus dell’Oriente cristiano”.

Il rosario idolatria neopagana o preghiera biblica?
Il Rosario non può definirsi idolatria per vari aspetti: anzitutto perché, nonostante si ripetano tante “Ave Maria”, nonostante ci sia un ripetersi ampio di parole, resta una meditazione sulla vita di Gesù Cristo, come ho scritto sopra nel Rosario vengono contemplati i misteri che fanno riferimento alla vita del Cristo. Consiglio un articolo reperibile online sul sito Aleteia.org scritto da Katrina Fernandez, e pubblicato nel 2023. Fernandez fa riflettere sull’aspetto biblico della recita del Rosario. D’altra parte basti pensare che il Padre Nostro è la preghiera che Gesù ha insegnato ai suoi discepoli, l’Ave Maria riprende l’annuncio dell’angelo Gabriele e altri eventi della vita di Maria, il Gloria al Padre, come detto in precedenza, è un’invocazione alla Trinità.
Vorrei concludere con le parole di Papa Benedetto XVI, il quale, al termine della recita del Santo Rosario, avvenuta il 3 maggio 2008, ha detto: “Confermiamo che il santo Rosario non è una pia pratica relegata al passato, come preghiera di altri tempi a cui pensare con nostalgia. Il Rosario sta invece conoscendo quasi una nuova primavera. […] Nel mondo attuale così dispersivo, questa preghiera aiuta a porre Cristo al centro, come faceva la Vergine, che meditava interiormente tutto ciò che si diceva del suo Figlio, e poi quello che Egli faceva e diceva. Quando si recita il Rosario si rivivono i momenti importanti e significativi della storia della salvezza; si ripercorrono le varie tappe della missione di Cristo. Con Maria si orienta il cuore al mistero di Gesù”.