Pare che la vita sia una perenne lotta per restare umani
Avvolti dal lavoro, dagli impegni, dalle corse isteriche che ci spingono ad andare lontano
Ci dimentichiamo di quei baci, di quelle carezze
Di quegli attimi giovanili che si perdono dietro le curve della nostra vita
La foresta viva e colorata della nostra adolescenza diventa un cimitero pieno di polvere
I sogni si tramutano in ricordi sbiaditi dal tempo e lasciano sulle nostre guance un indizio salato: una lacrima
In quella piccolissima goccia vive il senso dell’umanità intera che ha come unico destino quello di rivedersi negli occhi di un giovane ragazzo
Una vita amara all’insegna del passato ormai dimenticato
Sarà per questo che i vecchi faticano a comprendere i giovani, perché hanno dimenticato chi erano
E i giovani, colmi d’arroganza, sputano contro le vecchie generazioni i loro ignobili giudizi e le loro poco approfondite sentenze
Paladini di una verità utopistica, piccole menti idealiste e perverse
Ci sarà mai un patto tra generazioni? Un’alleanza sancita con il sangue e mantenuta con il ricordo?
Non prima che l’uomo abbia ritrovato sé stesso, nella sua unità
E così le generazioni, i popoli, i sessi, troveranno pace e unità, ma fino ad allora regnerà la guerra
Quanti sono i cuori in guerra? Quanti sono gli occhi spiritati alimentati da folli ideologie estremiste? E quanti cadaveri produrrà l’egoismo umano?
Ma il primo cadavere è di colui che pratica l’egoismo, non per professione, ma per passione.