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Il Diario di Gothra 16

Tempo di lettura: 2 minuti

Oggi ho ricevuto una visita inaspettata.
Avevo appena concluso il Primo Pranzo e, come molti fanno, stavo per andare a dormire, quando mio fratello Mirto si è fatto annunciare all’ingresso e Sisa è venuta ad avvisarmi della sua presenza. Le ho chiesto di farlo entrare e di avvisare Riso, il mio maestro di cucina, di preparare qualche mela con limone e zucchero, magari con anche qualche succo.
Ci siamo accomodati all’interno, essendo freddo all’esterno.
Io ero in fasce, mentre Mirto ha preferito rimanere vestito. Aveva molta fame, tanto che mentre mi parlava aveva la bocca mezza piena. Avevo timore che non ci fosse abbastanza da mangiare, tanto che ho chiesto a Sisa di avvisare Riso di tagliare un altro limone.
Ad ogni modo, Mirto mi era avvenuto a raccontare della ricerca che li avevo chiesto. Banalmente mi ha dato una risposta negativa. Non c’è posto nel seguito del Capofamiglia, in nessuna branca. Forse non te l’ho mai citato, ma lui lavora presso Rino Spiga Aghifori, il nostro Capofamiglia, facendogli da attendente. In sostanza, lo aiuta nelle sue funzioni e lo accompagna quando deve presenziare a diverse manifestazioni ufficiali e non ufficiali.
Insomma, la mia “indagine” non ha portato a nessun frutto. Peccato.
Sì, ho voglia di cambiare lavoro. Non che quello attuale sia brutto, si intende, ma manca di quella scintilla che spinge ogni persona ad alzarsi al mattino. D’altronde lo dice la Legge numero 7:

Il lavoro, una delle due massime espressione dell’essere umano, deve essere il più possibile orientato a chi lo compie sia in materia di ambiente lavorativo sia in materia di esecuzione, nel limite dello svolgimento del compito stesso. Chiunque potrà accedere a qualsiasi lavoro senza distinzione, oltre che il talento. Non sono consentiti lavori denigranti l’essere umano, ovvero lavori uguali, ripetitivi e spropositatamente faticosi.

E se deve essere il lavoro orientato al lavoratore, perché non dovrei cercare qualcosa di diverso. Certo, per noi Fondatori la cosa è semplice: basta chiedere in giro. Ci sono tanti lavori che sono a corto di personale, dai revisori dei conti pubblici fino agli edili, ma se piacciono dei lavori più di movimento ci sono i supervisori delle risorse che devono girare tutto il territorio di Gothra per annotare lo stato dei magazzini. Vuoi fare un lavoro solo intellettuale, beh c’è il bibliotecario presso la Biblioteca dove puoi dedicarti alla ricerca con il solo vincolo di tenere qualche lezione sulle tue scoperte. Preferisci qualcosa di più muscolare? Puoi farti inserire nella lista dei soldati della tua famiglia ed entrare nelle rotazioni di addestramento e presidio.
Tutti questi lavori sono sempre liberi e non rifiutano mai nessuno, ma sono tremendamente duri e poco stimolanti. Rimani a fare la guardia per mesi chissà dove o girare le campagne a contare i sacchi di grano. A svolgere questi lavori sono sempre coloro che non hanno ricevuto terre fruttifere o che non sono riusciti ad amministrare, oppure figli illegittimi o diseredati.
Se vuoi essere un vero Fondatore, devi sopravvivere con i proventi delle terre che ti hanno assegnato. Certo, in pochi ci riescono, per questo in molti lavorano a tempo o all’interno del Grande Tribunale o assistendo le funzioni dell’Assemblea delle Famiglie che sono davvero molte o, appunto, nella struttura burocratica della propria famiglia.
A questo punto chiederò all’Assemblea delle Famiglie se c’è qualcosa da fare. Qualunque cosa.

Tutto questo avveniva in Gothra il giorno 15 del Periodo della Prima Pioggia, anno 569 del tempo ordinario.