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Il Diario di Gothra – 7

Tempo di lettura:3 minuti

Il Periodo del Sole è finito, ormai è si avvicina il periodo della raccolta. Per fare in modo che tutto sia pronto per il Gran Giorno della Raccolta ho già messo in programma di partire per vedere i miei possedimenti. Suona tanto ricco, ma alla fine ho una serie di proprietà molto modeste, in linea rispetto a quello che molti Fondatori a Gothra possiedono. D’altronde il doppio medionome, Triforno-Gmite, non lo fa certo dedurre. Chissà se mai avrò un singolo, non penso, ma chi lo sa?

Comunque, possiedo sostanzialmente 6 proprietà.

Una casa di campagna in riva al mare con annessi 4 terreni dove produco vino rosso, roba popolare ma che vende bene, poi 3 allevamenti di spigole, 10 terreni a frutta da albero e 5 a ortaggi. Decisamente è la proprietà più fruttuosa delle 6.

Ho poi un mulino, poco fuori Gothra. Ogni giorno può macinare fino a 20 sacchi, anche se la media è di 7 circa, anche durante la raccolta dei cereali. Roba da poco, ma un villaggio vive grazie a quel mulino, per cui non me ne sono mai disfato. Chissà cosa farebbero a quella gente per renderlo più profittevole?

C’è poi una risaia da 8 appezzamenti poco distante dal mulino. Genericamente produce bene, ci faccio un granaio e un quinto circa di riso, 525 sacchi di riso precisamente. Riso bianco ovviamente.

Tra gli altri c’è un terreno per capre con 42 capi.

Poi un terreno roccioso dove talvolta si raccolgono lamponi e more.

Infine, possiedo un tratto di un fiume dove c’è una palude dove si riproducono le rane e altri insetti per farne del mangime per allevamenti di pesci. Non ricordo nemmeno il nome del fiume, penso sia ancora sia ancora il Biancheggiante, Rutro in lingua locale.  

Insomma, capisci che non è roba di primissima qualità. Girerò tra di loro per vedere se tutto sta andando bene e se riusciranno ad andare in positivo. 

Non molti si curano dei propri terreni, specialmente come questi poco produttivi o in generale producenti cibo non per i Fondatori, ma io lo trovo estremamente rilassante. Certo, non ci sto sempre e sono d’accordo che se così fosse disprezzerei ogni istante, almeno come i miei Maestri di Conto. Non penso che nessuno di loro lavori così tanto altrove, dato che io faccio le ispezioni periodicamente e controllo conto per conto. Ho avuto almeno 3 di loro che si sono licenziati in 2 anni. 

Dovrei essere allegro ad andarmene da questo forno che è Gothra, ma non lo sono. Dopo la visita a mia sorella Primula poco tempo fa, mi sento sempre più stanco, molto stanco. E sono da solo. E’ come se improvvisamente ogni singolo osso del mio corpo si fosse appesantito, mentre, al contrario, si fossero rammolliti i muscoli come un frutto maturo. Non ho voglia di fare niente, non ho voglia di pensare a niente. Ho lasciato interamente a Cranio, il mio Maestro di Casa, l’intera gestione della partenza, per cui non ho nulla che potrei fare, non che ne abbia le forze.

Non capisco.

Dov’è la gioia di una nuova avventura? E invece … invece mi sento come un tronco galleggiante al largo della costa. Risco solo a pensare quanto sia piccolo, quanto sia infinitesimo nel mezzo del mondo. 

Alla fine hanno forse ragione i miei amici. Fiore, ad esempio, non si sforza nemmeno di tenere dietro alle sue proprietà e scarica tutto sul suo Maestro di Casa. Se sbaglia, lo licenzia. Nessun merito, ma nessuna colpa. 

Io però non ci riesco e vado avanti a prendermi responsabilità che potrei non prendere, così mi ritrovo incastrato in un milioni di cose da fare. Sempre e comunque.

Sono stanco, sono tremendamente stanco. Nonostante oggi non abbia fatto niente, niente di niente. Lo odio.

Partire mi farà bene, ma non voglio. Quanti problemi mi aspetteranno? Quanto potrò camminare sulla spiaggia e mangiare delle primizie? Dovrò litigare con qualcuno dei miei impiegati, di sicuro. 

Ovunque vado è un groviglio di odio, ovunque c’è un problema. E io non voglio, ma non posso farne a meno. E più lo penso, più realizzo quanto sia un bambino piagnucolone, un disgustoso esserino che si lamenta nella sua bella casa mentre altri non hanno niente da mangiare là fuori … 

Vorrei poter dire altro, ma questo è quanto.

Desidero soltanto avere abbastanza sonno per dormire.

Forse domani mi passerà.

Tutto questo avveniva in Gothra l’84, il giorno 10 del Periodo del Secco, anno 568 del Tempo Ordinario.