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La reliquia

Tempo di lettura: 2 minuti

Ecco, dirai tu, il solito ateo mangiapreti che si fa beffe a buon mercato dei credenti, usando per di più espressioni triviali.
Eh no caro, stavolta no, perché la chiesa di Santa Passera esiste veramente, ed è a Roma, alla Magliana, proprio in Via di Santa Passera n°1.
Se la cerchi su internet tutte le guide si affrettano a dire che questa Santa non è mai esistita nella storia del cristianesimo (in quella magari no, ma non è l’unica storia), e il nome attuale è l’esito di storpiature dell’originale avvenute nel corso dei secoli.
Prima Sancti Cyri et Johannis, poi Abbaciro (e Appaciro, Appàcero, Pàcero), quindi -con cambio di titolarità, pare verso il 1317- Santa Pàcera, diventato infine quello che oggi tutti conoscono, devoti o meno.
E non mi risulta che Santa Passera sia stata sconsacrata: magari limitata negli accessi, tutelata, non facilmente raggiungibile, di scarso o nullo interesse per qualcuno, ma proprio sconsacrata no.
Vedi? Sei malizioso già nell’introduzione.
E cosa c’è di male se l’introduzione avviene fra due adulti consenzienti? Se tu avessi parlato di incipit o di prologo non ti saresti prestato a facili doppi sensi.
Va be’, sei malizioso fin dall’inizio, ma voglio vedere dove vuoi arrivare.
Oh non molto in là, e non con parole mie.
Cioè?
Con quelle delle guide turistiche.
Fai mente locale: dicono ad esempio che Santa Passera è aperta dal Lunedì al Sabato, e la durata della visita è di un’ora circa.
Forse la domenica ha mal di testa, ma negli altri giorni dev’essere qualcosa di molto interessante (e non poco impegnativo) se si deve star lì almeno un’ora.
Cretino!
Può darsi, ma proseguo. Al capitolo “Condizioni di visita” si legge: “Visitabile esternamente – visitabile internamente solo con visita guidata”.
Cioè: da fuori possiamo vederla tutti e capire cos’è senza bisogno di una guida, ma per vederla dentro ci vuole l’aiuto di uno specialista, e non ne dubito affatto.
Sei un cretino bisvalido!
Sempre meglio che un doppione di Cuccureddu, e vado avanti. C’è anche una “Visita a permesso speciale”, molto promettente perché dura almeno mezz’ora in più, con appuntamento alle 16,00 (bene, dopo la pennica postprandiale).
La cosa che colpisce sono le tariffe: 10 Euro per gli adulti, 5 per i ragazzi sotto i 18 anni, gratis per i bambini fino a 10 anni.
Prezzi più che popolari, e 5 Euro per evitare la cecità di un adolescente sono senz’altro ben spesi.
Ma un bambino? Che ci fa un bambino in un posto così? Mamma mamma, cos’è questa? Chiedilo a Papà, caro. L’ho fatto, ma mi ha detto che non si ricorda.
E ti credo figlio mio. Andiamo alle giostre va’, che è meglio.
Vedi che sei un cretino da competizione?
No. Sì, un po’. Forse più di un po’, lo ammetto.
Ma t’immagini se nella chiesa ci fosse anche un’appropriata reliquia?
Parroci che non l’hanno mai vista si farebbero idee sbagliate al riguardo (altri che un’idea precisa ce l’hanno, ma farebbero finta di niente), suore che minimizzano (embè, tutto lì?), pellegrini a chiedere la grazia di averne un po’, gay cattolici che non capiscono il culto, signore che pensano “lo sapevo già che quella è santa e spesso fa miracoli”, vecchi che si commuovono al ricordo di certe epifanie…
E come sarebbero gli ex-voto, i santini, le statuette?
Sai cosa sei tu?
Dimmi.
Un cretino, e punto.