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Haiku

Gli Haiku sono componimenti giapponesi la cui tematica principale è la natura, più propriamente brevi immagini naturali evocative con spesso associati significati estremamente vari e ampi, mescolando religione e filosofia.
Nella mia piccolezza ho provato a farne una forma metrica più occidentale, studiandone una possibile applicazione teorica e cercando di rimanere più aderente possibile al senso: ammirare la vita che scorre.

I

Nascosta sempre,
dietro il velo di Maia,
passa una serpe.

II

Dei gelsi lisci.
Faranno frutti eccelsi
in granatine.

III

La neve imbianca.
La farfalla felice
si libra e brilla.

IV

Una papera
tocca l’acqua col becco:
l’afa africana!

V

Le fresche nevi
nei primi pendii lisci:
risa di infanti.

VI

Sculetta al sole
e la gonna scroscia.
Che vista amici!

VII

“Tromba di Morto”
tra i castagni d’autunno.
È me che invoca?

VIII

Sul lago di Tiberiade

Bianca ed argentea
l’acqua inquieta nell’aria.
Fede perfetta.

IX

Brezza brillante
e canicola calda,
ma un vento strano.

X

Avverto il vento
far vibrare via l’aria!
Si adatta un ramo.

XI

Subito dopo l’incidente di Riccardo in presenza mia e di Tommaso (13/12/19)

Fiocchi sciolti
che scivolano flosci.
Due si schiantano.

XII

Al principio del 2020

Fuochi fioccano
decadenti nel tempo
dall’aria insana.

XIII

Con cosa, COSA,
smarrirò l’aria stanca?!
Niente mi sente …

XIV

La luce estranea
mi circonda neutrale
muta e lontana.

XV

Gelida pioggia.
Giunge già primavera
nello studio stantio …

XVI

Le stelle lise
si fan desiderare
stando lontano.

XVII

Gli occhi e la bocca:
dicono più di mille
soli e di fiori.

XVIII

La lucertola
morta resta là, secca.
Tremo di orrore.

XIX

Gratto la terra
col rastrello di ferro
a mente lontana.

XX

Fumo sul Duomo,
dei fuochi d’artificio,
nebbia di lana…

XXI

Bussa la pioggia.
Sulla mia tapparella
il suo picchiettio.

XXII

Sole sorseggi
forse i miei pensieri?
No, sono stanco.

XXIII

Nelle fessure
del selciato di ieri
un tarassaco.

XXIV

Bloccato al sole
in macchina a bollire
con gli occhi mosci.

XXV

Tramonto d’oro
sui fiori e l’erba fresca
mentre sto male.

XXVI

Pomi di fiori
rosa sopra gli alberi!
Tutta chimica?

XXVII

Compost, concimi,
zappa, pala e cesoia.
La mia primavera!

XXVII-bis

Zappa e erbicidi
e solfiti e cesoia.
La mia primavera!

XXVIII

Petali rosa
si adagiano in aria:
un rusticano.

XXIX

Nel marciapiede
penzolano le spighe
della zizzania.

XXX

Assistendo ad una celebrazione fuori dal Santuario di Bastiglia (Modena)

Sento di sera
una messa lontano.
Suona l’assiolo.

XXXI

Una carcassa
di gazza tra le rose
rosse di ieri!

XXXII

A primavera
pioggia sull’ospedale
per chi la invoca.

XXXIII

Trasuda il tanfo
nella mia periferia
dello stallatico.

XXXIV
Sopra un ponticello di un immissario del lago di Dobbiaco 16/8/2023

L’acqua che scorre
sembra pelle increspata
nei miei pensieri.

XXXV
Sul lago di Dobbiaco 16/8/2023

Le gallinelle
di aerei hanno la scia
nel cielo d’acqua.

XXXVI
Vicini ad un emissario del lago di Dobbiaco 16/8/2023

Un palo spacca
del corso il dorso e l’acqua
sanguina schiuma.

XXXVII
Vicino al rifugio Cinque Torri, sulla strada dalla seggiovia

Perdo lo sguardo
tra onde di dolomia
chiuso sui mezzi.

XXXVII-bis
Dal rifugio Cinque Torri, su di una roccia

Perdo lo sguardo
tra onde di dolomia
sedendo al caldo.

XXXVIII

Ricordandomi
dei miei monti e casa mia.
Rughe di merda …

XXXIX

Rose fresche
sopra cui l’ape plana
in pieno ottobre.