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Il qualunquismo ha rotto l’ascensore?

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La politica antipolitica degli ultimi quindici anni ha sparso un’idea qualunquista, pauperista e profondamente diseducativa su cosa vuol dire “amministrare” oggi, specie se si scende nella dimensione dei territori.

Non la vuole fare più nessuno, specialmente il medico, l’architetto e il libero professionista. Il servizio di 5 anni spesi per il proprio paese per molte categorie non vale più la candela, salvo non si tratti di ruoli da sottosegretario o ministro. Nei comuni piccoli e medi è ormai una lotta trovare persone di qualità disposte a candidarsi e soprattutto disposte a diventare consigliere o assessore. Queste parole non le scrive un esterno a questo mondo, ma un consigliere di un comune di 18 mila abitanti chiamato Maranello, eletto nel 2019 a 18 anni e 6 mesi. Un realtà ancora “felice” e capace di attrarre la comunità nel percorso di scelta e di decisione politica, ma anch’essa non priva di cambiamenti rispetto al passato. E’ quindi lecito chiedersi perché siamo giunti a tal punto e senza spartire colpe generaliste vi invito a tale riflessione critica. Tangentopoli è stata una spartiacque dolorosa per la politica, che però non è riuscita a riscattarsi nella grande opportunità della seconda repubblica, anzi ha fatto peggio. E’ stato quindi naturale  vedere nascere forze politiche che hanno fatto del “Fate Schifo” il loro programma o altre che si sono messe agli opposti del sistema. Purtroppo la vita insegna che passare da un estremo all’altro porta brutti guai e così per più di quindici anni l’elettorato è stato pervaso da un senso di sdegno e di distaccamento dalla politica, lasciando proprio nel voto di queste forze l’ultima speranza, ovviamente delusa. Il risultato è che la politica non è più un servizio serio fatto di studio ed esperienza che coinvolgeva la comunità dal piccolo circolo di quartiere fino alla camera. Essere un politico è una vergogna e un peso da portare anche se sei un umile consigliere.  Amici e parenti avranno sempre la battuta pronta su quanto rubi o su come ti sei comprato la nuova macchina. La verità è che in molti comuni si guadagnano pochi euro l’anno per i consiglieri e qualche centinaio al mese per gli assessori e questo “sporco” mestiere non è più il sogno e la passione di migliaia di giovani, anche perché o sei ricco o non ci mangi. La verità è che far politica con la P maiuscola richiede una grande passione, studio, tempo libero non retribuito e grande capacità di organizzazione e progettazione, qualità che si costruiscono dal basso e con il tempo, ascoltando giorno per giorno cittadino per cittadino e arrivando pronti alle sfide maggiori. Il messaggio odierno è che è sufficiente essere onesti per diventare ministro di due dicasteri, quindi cosa serve fare politica oggi?