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Il Diario di Gothra – 5

Tempo di lettura: 4 minuti

Stamattina, Tanio e Rosa hanno cominciato ad acconciarmi i capelli prima del solito.

Tanio ha avuto un’idea nella notte e appena sveglio ha cominciato subito a ridisegnare l’acconciatura di oggi. Dovevi vedere Rosa: completamente fuori di sé. E ha ragione. Una buona acconciatura non si progetta di punto in bianco, è qualcosa di lungo, complesso, articolato. I grandi Fondatori, i signori dell’Assemblea, talvolta progettano con una settimana in anticipo intersecando pietre preziose, perle, piume … di tutto; anche se hanno delle parrucche, è lo stesso. A me piacciono le acconciature semplici, per questo chiedo che non siano aggiunti oggetti vari, ma c’è chi fa così. 

Tanio ha avuto questa idea magnifica di creare due spirali inverse che si sarebbero dovute chiudere dietro al collo, alla base della testa. Una roba incredibile, bellissima e, non ti sto a dire, difficilissima. Ci vorrebbe mezza tonnellata di crema di resina per riuscire a tenerli su, ma lui ha avuto l’idea di mischiare la crema con l’acqua e scaldarla col fuoco dopo averla apposta, così da indurirla senza che diventasse rigida.  

Follia, vero?

Non la volevo fare all’inizio, ma lui ha insistito così a lungo che non ho potuto dirgli di no. In più ha detto che i sogni, appena ricevuti, vanno subito realizzati, immediatamente, altrimenti è impossibile che si avverino e, anzi, porta molta sfortuna. Che potevo dire? Niente. Lo so che è folle a posteriori, ma Tanio non è di Gothra. Magari ha esperienze che io e Rosa non abbiamo, essendo nati qui, anche se lei non l’ha presa allo stesso modo. 

La devi capire, ormai è giunta ai 50 anni e non è mai uscita da Gothra; nel mentre ha fatto ben 5 figli, l’ultimo di neanche 10 anni. Un’enormità! Capisci? Non puoi pretendere che abbiano la stessa visione del mondo, una serva che è passata di famiglia in famiglia per 30 anni e un non-Fondatore che si è appena fatto figlio e amante (un figlio a 20 anni, assurdo!). 

Insomma, Tanio mi ha cominciato a lavare i capelli in maniera classica con oli e profumi, per poi bagnarli con crema di resina annacquata e subito vicino al fuoco.

Risultato: per la troppa acqua, la resina s’è sciolta e mi è colata tutta in faccia, l’acconciatura è crollata e, come se non bastasse, i capelli hanno puzzato di fumo tutto il giorno. Non ti sto a dire che non sono andato al Tribunale.

Rosa era impazzita! Ad un certo punto ha preso un punteruolo di una mano e mezzo circa, più precisamente 10 falangi, di quelli per fissare i capelli, e gliel’ha lanciato contro mentre lui si stava scusando disperatamente; solo che tra i due era lei ad avere gli occhi lucidi. Tanio è giovane, potrebbe reinventarsi anche nel caso lo cacciassi, forse diventare l’amante di un ricco/a al peggio, ma lei? Lei chi la vorrebbe? Una serva che ormai ha tutti i capelli grigi, rughe vistose e la cellulite sui fianchi. Chi la vorrebbe anche solo a pulire i pavimenti? Mi hanno detto alcuni dei miei servi che, quando l’ho assunta, è andata a piangere dietro un angolo qualche casa più avanti. Chissà da quanto stava cercando un lavoro.

Che fare? Non posso non punirli.

Se qui ci fossero state mia madre, quella di Sangue, o mia sorella sarebbero stati licenziati entrambi in tronco, l’uno per l’abominio dei capelli e l’altra per aver quasi ucciso un servo, ma non dopo aver gridato loro in faccia per 2 o 3 ore; mio padre, più semplicemente, li avrebbe trasferiti a lavorare in un letamaio, mentre mio fratello Mirto, sorridente, gli avrebbe spiegato che non poteva fare altrimenti, che doveva pensare a cosa gli altri avrebbero detto di lui o altre storie del genere, e li avrebbe licenziati. In un modo o nell’altro, non avrebbero più toccato i capelli di nessuno.

Ma io non voglio.

Che fine farebbero senza il mio lavoro? Questo è un mondo che non perdona, fatto un errore, hai sbagliato per sempre, perché tutti scordano il bene e ricordano il male. 

A cosa serve punire, poi? La gente se c’è un possibile pericolo cerca sì di evitarlo, ma se gli conviene fare male continuerà a farlo, perchè vieni punito solo se ti beccano. Sono i bisogni a muovere il mondo, d’altronde.

Ho deciso così di fargli radere i capelli. A zero.

O meglio, gli ho dato 3 alternative: licenziarsi (che non avrebbero mai scelto), venire assegnati alla potatura delle piante (come alternativa) o restare a lavorare e farsi radere a zero (se avessero voluto continuare). La scelta responsabilizza sempre.

Poi, come tocco di classe, gli ho detto che avrei preteso il massimo da loro d’ora in poi, perché mi avevano deluso. Se rivolevano i capelli e il loro status, avrebbero dovuto impegnarsi per farmi cambiare idea e renderli meritevoli.

Vedremo come andrà questo mio esperimento. 

Tutto questo avveniva in Gothra l’84, l’ultimo giorno del Periodo del Sole, anno 568 del Tempo Ordinario.