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Il Diario di Gothra – 12

Tempo di lettura: 2 minuti

Oggi ho ricevuto un messaggio da parte di Fiore. 

Stavo sistemando il vestiario, dato che il periodo lo impone. Nella fattispecie ho accettato un suggerimento molto furbo. Non potendomi permettere abbastanza nuove tuniche per il freddo, ne ho fatto prendere quelle che ho potuto e ho seguito le indicazioni della mia maestra d’abito, Camelia. Nella fattispecie, ho scelto fatto scegliere tutte le tuniche possibili, ma non dovevano essere di motivi complessi e il materiale doveva essere resistente. A questo punto, le ho fatte tagliare a metà. Così, scegliendo due metà di volta in volta, posso creare un abito nuovo. Invece che 7 capi, sono diventate 49 le combinazioni! Nulla di questo sarebbe stato possibile senza Camelia. L’ho ricompensata con un aumento e un dono a sua scelta. Ha deciso per una collana e io l’ho ordinata questa mattina seguendo le sue specifiche. Costerà 100 falangi d’argento minimo, ma le ho detto io di scegliere. Certo, è di più del guadagno di un terreno di grano di un quartiere di lunghezza e larghezza, ma alla fine ne varrà la pena. Sempre ricompensare i propri servi!

Tornando a Fiore.

Ho ricevuto la sua lettera e, appurato che non c’era alcuna indicazione di riservatezza nell’intestazione, l’ho fatta leggere a Sisa che ha una bellissima voce. Un disastro! Fiore ha litigato col suo superiore alla Biblioteca per una faccenda di fondi. Sì, diciamo che essendo un chiacchierone è facile che faccia arrabbiare qualcuno, ma questo diventa peggio se si considera la sua superbia. Da un lato è efficientissimo a rispondere ai problemi, lo devo dire, perché non si spaventa e non si arrende finché non sono stati risolti. Questo non toglie il fatto che sia un disastro nei rapporti umani. Ascolta quello che vuole e dice quello che vuole, tanto che Vittorio dice spesso che Fiore è “delicato come un cavallo”. Il peggio è che porta rancore e, quando gli capita, lo dichiara ai quattro venti con una violenza irripetibile. Penso di non aver mai visto nessuno dei miei servi tanto imbarazzati nel sentire certe parole. Sisa si è messa a piangere ad un certo punto, tanto che le ho chiesto di smettere.

Promemoria per me, mai far leggere delle lettere di Fiore in pubblico.        

Tutto questo avveniva in Gothra il giorno 36 del Periodo del Gelo, anno 568 del Tempo Ordinario.