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La vendetta dell’orata morta

Tempo di lettura: 3 minuti

No, non è un giallo né un racconto di fantascienza o distopico, come si dice oggi.
Che io sappia la distopia è una anomala dislocazione di organi: il cuore a destra invece che a sinistra, il fegato dove non dovrebbe essere, ecc. Oppure l’opposto di “utopia”, come diceva Stuart Mill.
Ma pare che oggi vada molto il racconto distopico, con situazioni, vicende e ambienti improbabili ma plausibili, collocati in un altro tempo prima o dopo questo, o in altro luogo.
Un’altra moda sciocca e fastidiosa (se non fosse per qualche bravo e raro scrittore che la riscatta).
Quindi dimmi pure che sono scemo, ma non darmi del “distopico”, se no mi offendo davvero.

Ma veniamo a noi: la mia orata morta è solo un pesce che ho scongelato per cucinarlo.
L’etichetta assicurava che è stato allevato senza OGM, che la plastica non contiene PVC, che chi me l’ha venduto ci tiene all’ambiente e che io devo fare la raccolta differenziata.
La farò senz’altro, pur sapendo che gran parte della mia spazzatura finisce ancora nello stesso calderone.

Bene: mi appresto ad aprire la confezione, e lo faccio sbagliando verso.
Lacero infatti con un dito la plastichina di copertura in senso contrario alle spine dorsali dell’orata morta.
E questa mi punge un indice.
Niente di grave, ma un puncico sul polpastrello fa male.
Ahi porca trota!

Intanto io non sono una trota, poi modera i termini.
Scusa, era solo un modo per non dire peggio.
E la trota che c’entra: ti ha mai fatto del male, sai per certo che è di facili costumi?
No, non so, era solo per non dire troia, o puttana Eva.
Troia è il nome volgare che si dà alla femmina del maiale, che -poveretta lei, e poveretto il suo compagno- ha solo il difetto di essere sincera nel suo essere ottima riproduttrice e buona da mangiare per voi.
Quanto alle puttane e a Eva sono tutte e solo creazioni vostre, direi. E poi perché la vostra capostipite dovrebbe essere una zoccola?
Be’ … nella storia è lei che ha corrotto Adamo.
Già, nella storia: quale storia? Quella raccontata da pecorai ignoranti, superstiziosi, misogini e sanguinari? O quella raccontata in seguito da raffinati, faziosi e non meno feroci ermeneuti?
Ma sono le Sacre Scritture!
Sì, leggile, o rileggile: ti pare che nell’Antico Testamento ci sia tanta compassione, amore, tolleranza?
Quando sul momento non erano intenti a scannarsi fra di loro facevano ecatombi di pecore, agnelli, mucche o capre per arruffianarsi Dio prima di partire per la guerra, durante se le cose andavano così così, e anche dopo, che fossero andate bene o male.
Bisognerà aspettare un bel po’ prima che qualcuno includa gli animali fra gli esseri senzienti o quantomeno meritevoli di compassione.
Tra l’altro: mi son sempre chiesta perché non sacrificassero cammelli o cavalli o delfini.
Sarà perché attraversare il deserto su una pecora è difficile, fare una carica a dorso di mucca è ridicolo, i cavalli sono rari e costosi, e un delfino non è adatto a zone aride?

Cazzo: pensavo di aver comperato un’orata da mangiare e mi trovo un problema esegetico.
Etico prima di tutto, caro.
Cioè?
Non è facile spiegare la differenza (peraltro sottile) fra morale e etica, ma mettiamola così: la morale è quella che impone di essere coerente a tutti i costi con certi principi o dogmi, mentre l’etica è quella che (senza dimenticare i principi) ti porta di volta in volta a fare le scelte più ragionevoli e accettabili nelle condizioni date.
O, ma che vuoi da me?
Nulla che tu già non voglia.
Ad esempio mangiarti e farla finita?
Anche questo, se ti basta.
Sei una pescia stronza, e morta per di più: perché dovrei stare ad ascoltarti?
Perché non sono io a parlare: sei tu.

Devo smettere di mangiare qualunque cosa che non sia vegetale o devo smettere di leggere Peter Singer prima che mi vada di traverso anche un uovo fritto?
Ma abbi azienza: sono nato e cresciuto nella “Pork Valley”, terra di motori e prosciutti.
A noi nel biberon ci mettevano i ciccioli.
Posso rinunciare a una bistecca, ma ancora non sono in grado di rifiutare una fetta di salame.
Va be’, ci proverò.
Anche a smettere di fumare.
Seee, ciao.

PS- quella pescia stronza mi ha anche lasciato una scheggia sotto pelle che ha fatto un po’ d’infezione.
L’ho rimossa col classico spillino previamente disinfettato, non senza tirar giù qualche santo, non senza rammentare questo improbabile dialogo, e non senza pensare che le orate ignoranti siano meglio di quelle allevate.